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I giochi virtuali hanno conosciuto un’evoluzione notevole nel terzo millennio. Ormai giocare a distanza non è più un’utopia già da tempo: ogni giorno sono milioni le persone in tutto il mondo che cercano l’intrattenimento online e si dilettano tra una partita a carte e una sfida agli sparatutto o alle simulazioni calcistiche. Il livello di bravura dei gamer si è alzato sempre di più fino a raggiungere la dimensione professionistica. Di conseguenza è sorto anche il fenomeno degli esports, ossia degli sport elettronici: l’agonismo propriamente detto applicato ai videogame, che presto sarà intriso anche dello spirito olimpico. In buona sostanza, impugnare un gamepad non vuol dire semplicemente accendere una console e divertirsi a superare le difficoltà presentate da un’intelligenza artificiale.

Ogni anno vengono organizzati in giro per il mondo centinaia di tornei su scala internazionale. Tutti i giochi che dispongono di una modalità multiplayer online si prestano di fatto alla realtà degli esports. Quando si tratta di fare squadra, poi, l’aspetto sportivo viene esaltato al massimo: si pensi alle strategie di gruppo che devono essere adottate da tutti su “Call of Duty”, per esempio. La rete ha trasformato il concetto stesso di videogame e a contribuire all’escalation sono state anche le piattaforme come Youtube e Twitch, dove gli appassionati del settore hanno iniziato sempre di più a seguire i giocatori esperti e ad osservare i gameplay dei titoli appena usciti.

Non è un caso se i tornei di esports vengono trasmessi proprio in streaming. La platea ormai è bella ampia e gli eventi vengono gestiti con la massima attenzione al dettaglio: arbitri, telecronisti, analisti. Insomma, professionismo vero, che ha implicato inevitabilmente un aumento considerevole della mole di gioco in tutto il globo. D’altro canto, anche i diversi giochi online da casinò sono diventati competitivi e pure per gli amanti delle carte esistono classifiche e punteggi. Era solo questione di tempo prima che il sistema venisse applicato anche agli altri tipi di giochi virtuali.

Giocare a livello professionistico richiede impegno e allenamento. I servizi a disposizione dei gamer sono aumentati a dismisura, ma a rivoluzionare il settore è stata in primis l’introduzione del cloud gaming, che permette esperienze videoludiche da remoto. Attraverso le piattaforme di cloud gaming i giochi vengono elaborati infatti su un dispositivo esterno rispetto a quello dell’utente finale, che può divertirsi con i titoli più recenti anche se il proprio computer non potrebbe supportarlo per assenza di requisiti tecnici. Una novità che ha subito portato con sé il profumo del business.

Oggi sono già numerosi i grandi marchi che si sono interessati alla scena del cloud gaming. Google, NVIDIA, Amazon, Sony, Microsoft e persino Netflix offrono cataloghi di giochi esclusivi e non con modalità diverse. Insomma, se le console fossero rimaste private della possibilità di connettersi alla rete, forse i videogiochi non sarebbero più rimasti a capo dell’industria dell’intrattenimento. Eppure, la sensazione è che le innovazioni non siano finite qui e che nel prossimo futuro la tecnologia troverà il modo di stupire ancora. La virtual reality, ad esempio, deve essere ancora perfezionata…